Deflazione e vecchi spauracchi
Il permanere della recessione sembra aver innescato nel ciclo economico una pericolosa spirale, purtroppo non virtuosa, al culmine della quale riappare pressante l’incubo della deflazione.
Benché i governi sembrano usare con prudenza questo termine, sempre più spesso gli organi di stampa ne ventilano lo spauracchio.
Ma cos’è la deflazione e come mai è un indice tanto temuto?
Letteralmente si tratta delle diminuzione dei prezzi al consumo. Detta così sembrerebbe che non sia un elemento tanto negativo, soprattutto per le famiglie che combattono giornalmente con il famoso paniere dei benie con i conti della spesa, tuttavia,inserite nelle complicate dinamiche del mercato, la deflazione rappresenta un grave indicatore negativo di crisi.
L’immagine a lato, ci aiuta chiaramente a comprendere le conseguenze di una prolungata contrazione dei consumi conseguente alla crisi, porta ad un eccesso produttivo che provoca il ribasso dei prezzi.
I prezzi diminuiscono non per dinamiche concorrenziali ma diminuiscono perché le famiglie non possono più comprare, a fronte di tante famiglie che non comprano ci sono tante imprese che non vendono e che conseguentemente non possono assumere personale o mantenere quello già in servizio, la ripercussione più immediata di ciò è l’aumento della disoccupazione.
Ecco perché la DEFLAZIONE è un sintomo di profonda crisi e perché tutti gli economisti guardano a questo indice con estrema preoccupazione.
La ripresa dei consumi è quindi un segnale positivo che fa pensare ad un’inversione di tendenza; sfortunatamente questo indicatore continua ad essere negativo.
Sono proprio le famiglie che non riescono a soddisfare pienamente le loro esigenze di consumo e che spesso sono anche vessate dai debiti.
Gli strumenti per uscire dalla empasse ci sono, dai piani di ristrutturazione del debito agli strumenti di protezione del patrimonio, non tutti però ne sono a conoscenza, anzi sovente si affidano a professionisti non qualificati che, talvolta, invece di aiutare, aggravano una situazione già precaria compromettendo irreversibilmente una condizione di ripristino di una situazione in bonis.
Il passo giusto da compiere per uscire da situazioni di difficoltà è quello di affidarsi a persone competenti e professionali che, partendo da un’analisi dello stato di indebitamento e dall’esame delle reali possibilità di spesa della famiglia, possano elaborare un adeguato piano di risanamento.
Certo non basterà che ogni famiglia si rivolga a professionisti competenti per risolvere la crisi del nostro paese e l’incubo della deflazione si allontani, ben altre sono le strategie a livello macroeconomico da adottare per raggiungere tale risultato, ma da qualche parte bisogna pur cominciare. Mi auguro che le indicazioni di metodo su come gestire le criticità economiche e finanziarie da indebitamento siano utili,nell’attesa che il governo dia attuazione alle riforme strutturali di cui il nostro paese ha bisogno.